Sempre più persone decidono di ricorrere alla biciclette elettriche per sostenere la propria mobilità. Soprattutto coloro che vivono e lavorano nelle grandi città. In quanto si tratta di mezzi agili, che consentono di procedere veloci in mezzo al traffico. Inoltre si parcheggiano facilmente. Oltretutto non costituiscono un problema sotto il profilo dell’impatto ambientale. Perché non producono alcun tipo di emissione nociva, né provocano un rumore eccessivo quando sono in movimento. Esistono comunque diversi generi di biciclette elettriche, ciascuno dei quali si predispone ad essere adoperato in contesti specifici. Ci sono i modelli destinati alla mobilità urbana, che possono risultare anche di piccole dimensioni e pieghevoli. Vi sono poi delle versioni concepite per il passeggio, da compiere su tratti stradali piani e non troppo estesi. Infine ci sono tutta una serie di modelli sportivi, ideati nei confronti di coloro che vogliono praticare determinate discipline: bici da corsa, mountain bike e trekking bike.
Le biciclette elettriche si caratterizzano principalmente per procedere tramite la pedalata assistita. Che consiste in un supporto alla normale attività praticata dal conducente, generato da un motore elettrico. Per il codice della strada questo genere di biciclette, che si definisce pedelec, deve possedere una serie di parametri, riferibili alle caratteristiche tecniche del propulsore. In pratica non deve superare duecentocinquanta watt di potenza e l’assistenza non deve consentire di superare venticinque chilometri orari. Le tipologie in esame si considerano alla stessa stregua delle tradizionali biciclette. Vi è un’altra specie di bicicletta elettrica, denominata S-pedelec. Ma rientra nella categoria dei ciclomotori, considerato che viene dotata di un motore elettrico più potente (500w), in grado di condurre il mezzo fino a quarantacinque chilometri orari. Per guidarla occorre un apposito patentino e il compimento di quattordici anni. Si tratta di mezzi che devono essere immatricolati e assicurati.
La scelta di una bicicletta elettrica
Innanzitutto è necessario avere le idee chiare su che tipo di utilizzo si vuole fare della bicicletta elettrica. In quanto il mercato offre davvero numerose possibilità ed è opportuno indirizzarsi nei confronti di quei modelli che maggiormente rispondono alla proprie esigenze. Si deve considerare in particolare in che tipo di luogo si intende utilizzare il mezzo e con quale frequenza. In secondo luogo è opportuno sottoporre ad un’attenta valutazione una serie di aspetti tecnici. Perché non tutte le versioni che si trovano in commercio sono di qualità. Le osservazioni devono essere finalizzate prima di tutto nella rilevazione delle prestazioni del motore elettrico e della batteria. Nonché al tipo di trasmissione che si monta e a quale genere di sensori vengono utilizzati per innescare la pedalata assistita.
Le proprie analisi si devono indirizzare anche nei confronti dei materiali utilizzati per la fabbricazione del telaio e dei vari componenti che costituiscono gli elementi essenziali della bicicletta. Soprattutto coloro che sono orientati ad acquistare una mountain bike elettrica devono valutare attentamente questi aspetti. In quanto si tratta di generi che devono contenere le sollecitazioni provenienti da terreni stradali sconnessi, oltre a doversi comportare in maniera adeguata nel momento in cui si percorrono delle strade in salita o in discesa. La medesima considerazione vale per tutti i modelli sportivi, specie quelli che ricalcano le tradizionali bici da corsa.
Le caratteristiche di una bicicletta elettrica di qualità
Le biciclette elettriche di qualità si caratterizzano per il possesso di una serie di requisiti. Per quanto riguarda la trasmissione, risulta quasi sempre realizzata dalle case produttrici specializzate in questo settore. Solitamente si tratta degli stessi marchi che forniscono le biciclette tradizionali. Si tratta nella maggior parte dei casi di aziende italiane o giapponesi, leader a livello mondiale in questo particolare ambito della produzione, vantando una lunghissima tradizione. In merito ai telai devono risultare realizzati con dei materiali idonei. Il più delle volte per farli si ricorre all’alluminio. Ma nei modelli sportivi o dedicati al trekking di solito si fabbricano utilizzando il carbonio oppure in titanio. Per quanto riguarda i motori elettrici, devono risultare realizzati con una componentistica di qualità, in grado di garantire affidabilità e longevità. Tali caratteristiche devono emergere soprattutto quando si acquistano dei modelli destinati a percorrere terreni sconnessi e ricchi di pendenze.
I motori negli esemplari che si ritengono migliori sono posizionati sulla parte centrale del telaio, proprio in corrispondenza della trasmissione. Ciò è preferibile innanzitutto perché non produce dei sovraccarichi sul mezzo. In questa maniera rimangono protetti da eventuali urti. I motori innescano la pedalata assistita a seguito dell’attività dei sensori. Che possono essere sensori di potenza o di pedalata. Non si considera migliore né l’uno né l’altro. Il primo provoca l’attività del motore e l’assistenza alla pedalata dopo che viene esercitata una pressione sul pedale da parte del conducente. Il secondo invece rileva la rotazione del pedale. Si può affermare che il sensore di potenza è più istantaneo ed è preferibile che sia montato nei modelli sportivi. Gli esemplari di qualità attraverso un display, offrono la possibilità di selezionare l’intensità con cui deve avvenire l’assistenza alla pedalata.
Le peculiarità delle batterie migliori
Al fine di scorgere tutte le potenzialità di una bicicletta elettrica non va trascurata la valutazione del tipo di batteria di cui è dotata. Si ricorda che dalle prestazione dell’accumulatore dipende l’esistenza e l’efficacia di funzionalità fondamentali di cui sono dotate le biciclette elettriche. Le migliori versioni sono di certo quelle al litio. Perché ostentano una durata notevole. Si ricaricano facilmente e soprattutto sono leggere. Ovviamente nei modelli concepiti per il fuori strada il più delle volte si trovano batterie molto performanti, altrimenti si correrebbe il rischio di rimanere senza l’assistenza in situazioni poco agevoli.
Le bici si ricaricano nella maggior parte dei casi mediante una normale presa di corrente. A seconda dei modelli si necessita di più o meno tempo. Di solito ci vogliono dalle tre alle cinque ore per completarla. Gli accumulatori più comuni sono in grado di fornire energia per almeno cinquanta chilometri. Ma il consumo di questi elementi è complesso da definire, perché dipende dall’intensità con cui si utilizza la bicicletta. I modelli migliori, dedicati all’outdoor, riescono spesso a garantire un’autonomia che va ben oltre i cento chilometri.